DAICHESPIANA
  DALLA TERZA AL DON BARBERA
 

DALLA TERZA AL DON BARBERA

A cura di Gianni Peirano

Seconda tappa della nostra impresa, la nottata è stata più impegnativa 
del previsto; abbiamo dormito poco o niente: sarà il concerto solito, 
sarà il cemento sotto i nostri materassini poco spessi, sarà il vino, 
sarà... se non altro, chi è costretto ad uscire all'aperto si può godere 
la splendida serenata, vedere il temporale lontano, sul mare, ammirare 
una isolata stella cadente (sarà quella buona???).
Quasi siamo sollevati alla partenza, dopo una buona colazione: sappiamo 
che vivremo una giornata indimenticabile, sempre sui crinali, con viste 
da urlo, anche se il mare di nebbia che per ora sta sotto di noi non 
vuole abbandonarci.
Aggiriamo il Saccarello e riusciamo ad avere qualche squarcio di 
panorama su Monesi di qua e Realdo e Verdeggia di là, ma continuiamo a 
camminare sulle nuvole. Al passo del Tanarello ci raggiungono i 
rifornimenti per il pranzo che consumeremo alla Colla Rossa e che 
vengono caricati sui basti, purtroppo instabili, dei poveri asinelli: li 
compatiamo un po', spesso ci rallentano, ma anche loro devono 
guadagnarsi la pagnotta!
Il percorso continua, poco impegnativo come dislivello, ma molto 
lungo...; intuiamo, più che vederli, panorami superbi, ma c'è ancora 
qualche rododendro fiorito e ancora bellissimi fiori di mille colori e 
varietà; passiamo sotto Cima Missun e poi il Bertrand e il Pertega (a 
ben pensarci potremmo definire questo trekking come il Seven Bypass, nel 
senso che noi alle cime giriamo intorno, dove sta scritto che bisogna 
sempre arrivare in vetta???).
Dalle Selle Vecchie in poi ci sentiamo quasi a casa, avvistiamo il Don 
Barbera, sarà ancora una bella serata di cibo abbondante e grappa al 
pino mugo, l'umore migliora subito, anche se alle dieci e mezza siamo 
già tutti a nanna, però che meraviglia quei materassi alti un palmo!!!