Questa volta per la nostra gita domenicale ci siamo accodati al gruppo di
Liguria da scoprire per un percorso botanico che da Melosa ci avrebbe portato
in cima al monte Pietravecchia.
Noi dcs eravamo solo in otto, come si dice pochi ma buoni, ma alla fine tutto
il gruppo contava una trentina di elementi.
Partiti dal rifugio Allavena, iniziamo volenterosi il cammino e ci apprestiamo
a imboccare il sentiero degli alpini, quando ci dicono che purtroppo non
riusciremo a percorrerlo tutto in quanto a causa delle piogge di quest’inverno
in più punti non è praticabile. Pazienza, ci diciamo, la vetta ci aspetta!
Passo dopo passo il preparatissimo Marco Alberti ci illustra le varie specie
botaniche che via via incontriamo lungo il cammino: pulsatilla, bardana, rosa
pendulina, pomponio (ebbene sì, c’è un fiore che si chiama così), angelica e
coloratissimi cespugli di rododendri che sembrano guidarci in cima.
Purtroppo abbiamo anche un’altra compagna di viaggio: la nebbia, che si fa
sempre più minacciosa fino al punto che ci costringe a interrompere la salita
per ovvi motivi ottici (traduzione: non si vedeva più un filo d’erba!).
La vetta non ci aspetta più ma secondo voi gli otto dcs si sono fatti prendere
dallo sconforto? Macchè! Trovato riparo al rifugio Grai per il pranzo cogliamo
l’occasione per festeggiare il doppio compleanno mio e di Gianni.
Così, tra brindisi, cioccolatini, susine…e mucche, gli spiriti si risollevano
e la discesa al rifugio Allavena sembra più facile.
Il pomeriggio per gli altri finisce qui ma per noi è ancora presto: il nostro
Beppe ci consiglia una validissima gelateria a Santo Stefano e così, dopo una
giornata quasi autunnale, torniamo a goderci il sole di luglio.
Il bilancio di questa domenica? Per quanto mi riguarda è stata l’occasione per
festeggiare il mio compleanno (e anche i miei primi 40 anni!) con i
daichespiana.
Abbiamo sicuramente sentito la mancanza del gruppo, ma vorrei ringraziare di
cuore i miei sette compagni per la festa, le risate che non ci mancano mai e
per l’affetto vero di sempre.
Grazie
Gabriella Negro