DAICHESPIANA
  ASPETTANDO L'ALBA A CIMA MARTA
 

Ciaspolata notturna REALDO – CIMA MARTA

 

 

Grazie alla mail ricevuta dalla Proloco di Mendatica veniamo a sapere che il CTE di Realdo organizza per la notte tra sabato e domenica una ciaspolata sino a Cima Marta (m 2138) con partenza da Realdo (in realtà loc. Il PIN, m 1352). La proposta sembra affascinante ma, per contro, molti dubbi ci assalgono: farà freddo, sarà molto faticosa ? e poi, soprattutto, io solitamente verso le 11 di sera ho già sonno………. Come sarà passare una notte e parte della prima mattinata camminando?. C’è un solo un modo per capirlo: provare, provare, provare……. Il ritrovo è per le 20 al Rifugio di Realdo per un aperitivo e soprattutto per fare conoscenza degli altri camminatori nottambuli. Ci guardiamo intorno e scopriamo che siamo solo in 15 (17 per la sola prima parte in quanto due del CAI al mattino alle 7 andranno a fare, ovviamente,  un’altra escursione). Dopo aver carburato con farinata e frizzantino ci spostiamo per la cena leggera alla trattoria del paese. Tagliatelle al sugo, polenta, salsiccia, dolce ….  A questo punto non ci resta che partire. Ci dirigiamo in auto verso la località “Il Pin” e poco prima delle 24 iniziamo la camminata illuminati da una luna leggermente velata (non si può avere tutto). Seguiamo in perfetta fila indiana la nostra guida Daniele, ottimo conoscitore della zona al punto da riuscire a districarsi al buio in mezzo al bosco senza seguire per lunghi tratti un sentiero. Verso le 2.30, davanti alle Casermette,  ci concediamo una prima pausa. Bevande calde, frittelle di mele e si riparte sino ad arrivare alle 5 a quota 2000 dove decidiamo di fare un bivacco prima di raggiungere la cima per l’alba. Dagli zaini escono miracolosamente frittata, formaggio, salami, vin brulè e sul fornello ci concediamo un thè caldo. Si riparte per l’ultimo strappo, percorriamo la cresta sino ad arrivare alla Cima. Qualche nuvola offusca i primi bagliori dell’alba ma lo spettacolo intorno a noi è splendido. Sono le 6.30 e dobbiamo rientrare. Scendiamo dritti lungo la massima pendenza cercando di non rovinare a valle sulle vecchie caserme sottostanti. Seguiamo poi la pista della “Cannoniera”, in lunghi tratti la neve la copre talmente  che il passaggio risulta difficile ed anche a volte un po’ pericoloso. Raggiungiamo le auto che sono le 10.30. Stanchi ma  il sonno si è dileguato, è stato superato dalla voglia di camminare, dallo splendido paesaggio, dalla inebriante luce notturna e anche da un po’ di adrenalina in alcuni momenti. Rimane il tempo per i saluti e poi via per un pomeriggio di meritato riposo. Mi sveglio, guardo il cellulare e noto che il presidente non ha perso tempo e mi ha già cercato per chiedere notizie ed invitarmi a scrivere queste 4 righe.

Graziano ed  Ileana.