DAICHESPIANA
  VALLE PESIO 2015
 

Sabato 18 luglio. Partenza prima dell’alba per raggiungere gli amici DCS.

Appuntamento a Pieve di Teco. Per alcuni è la prima tappa di rifornimento nella rinomata panetteria, rinomata non solo per la qualità di pane e focaccia a quanto ho avuto finalmente modo di verificare.

Fatti gli equipaggi si parte alla volta di Pian delle Gorre. Qui, sorpresa: per parcheggiare di fronte al rifugio bisogna pagare. Diamo sfogo a tutta la nostra indole ligure, invitando il malcapitato esattore a venire da noi che poi… Finalmente si parte per il trek vero e proprio.

Citando dalla presentazione del nostro Presidente “mezz’ora di comodi tornanti all’ombra dell’Abetina del Buscalé sono la tonificante premessa alla splendida radura del Pian del Creus”. La radura è splendida davvero, così come il sentiero per il Gias Madonna, lo spettacolo è straordinario, nonostante il sole a picco e gli sciami di mosche che ci attorniano: ognuno di noi ha il proprio affezionato seguito con cui fare i conti e lottare a ogni passo.

Obiettivo del giorno è il Rifugio Garelli: il gruppo si divide. Un primo gruppetto spronato dal desiderio di una doccia liberatoria prosegue senza interruzioni fino a destino a costo di svenire lungo il cammino: indimenticabile sarà lo sguardo di Roberto quando finalmente approda alla terrazza del rifugio. Il secondo, più tranquillo, si concede una pausa ristoratrice e arriva con un poco più di calma.
La giornata di trek sarebbe finita lì (a ben vedere sono già oltre 900 mt di dislivello), ma non per tutti: in fondo che si fa dalle 2 del pomeriggio all’ora di cena? Dormicchiare per esempio, giocare a carte, leggere, prendere il sole in terrazza? NOOOO! Mi faccio coinvolgere dall’iperattivismo di Gianni e partiamo verso Porta Sestrera. 
Ci arriviamo in un niente e lì leggiamo il cartello: Rifugio Mondovì (1h.10). Che si fa? Ci proviamo? Ma sì, tutto sommato si tratta di 2 ore ad andare e 2 a tornare… Tra l’altro il sole diventa meno caldo fino a sparire del tutto dietro le nuvole. Si cammina alla grande. Arriviamo al Mondovì, veloce ristoro, e si rientra. Le nuvole si sono trasformate in pioggia, a tratti grandine, dietro c’è la nebbia. Arriviamo in tempo per la cena. Inutile dire che gli altri erano già schierati e pronti alla pugna.

Serata tra frizzi e lazzi che arrivano a coinvolgere anche la tavolata di incauti cuneesi che osano l’approccio. Risate ancora nel camerone e infine le luci si spengono. Si dorme….

Domenica 19 luglio: sveglia ad un’ora imprecisata. Colazione e partenza: si scende ai laghetti del Marguareis, si risale al Passo del Duca (e ovviamente alcuni di noi dovevano proprio arrivare a 1989 mt, altrimenti che gusto c’è, in fondo sono 10 minuti!) e il Passo del Prel, poi giù verso il Gias degli Arpi e il Pis del Pesio fino a Pian delle Gorre. Dopo la salita quindi finalmente una lunga, lunghissima discesa, ben oltre i 1000 mt di dislivello. 
Il paesaggio è impressionante da quanto è bello: cielo tersissimo, la gamma dei verdi è infinita, fiori e fiori… imparo a riconoscere la pianta dello spinacio selvatico e ne riempio una borsata. In lontananza vediamo le marmotte e molto da vicino due caprioli: ci guardano stupiti e poi si dileguano tra le rocce. Dopo il sole e il caldo implacabili finalmente troviamo il bosco: la fatica si fa sentire, si chiacchiera meno e si ascolta la natura… 
Arriviamo al torrente: irresistibile tentazione, l’acqua è gelida, bellissimo! Forza e coraggio ancora mezz’ora e ci siamo, anche i più provati stringono i denti e si incamminano.

A Pian delle Gorre c’è chi si esibisce in esercizi di stretching, chi si lava i capelli nella fontana all'esterno del rifugio. Attendiamo un altro gruppetto di 4 che partito il mattino dal Carnino per incredibili vie che altri narreranno ci raggiungerà: nel frattempo perché non godersi una birretta e un gelato?

E infine si torna a casa. Peccato che a me tocchi tutta la coda del rientro dei torinesi via Savona e dei Milanesi via Genova… con una fame da sbrano faccio fuori tutte le ultime provviste, mente le gambe chiedono pietà, proprio non ce la fanno più a giocare tra acceleratore e freno. Ma infine arrivo anch’io!

Fine di un week end da ricordare con grande piacere, tra persone simpatiche, finalmente pazze e spensierate il giusto. Grazie a tutti!

LAURA GILLI