DAICHESPIANA
  Cinqueterre 2016
 
Itinerario: Levanto – Punta Mesco – Monterosso Lunghezza: 6,5 km Sviluppo: Levanto (5 m) – Case Anselmi (108 m) – Casa Spianatta (195 m) – Casa Giglio (212 m) - Case S. Carlo (175 m) – Case Lovara (248 m) – Bivio S. Antonio (325 m) – S. Antonio/Semaforo (319 m) – Case Minà (220 m) – Monterosso - Loc. Fegina (5 m).

Collegamenti: provenendo sia da Genova che dalla Spezia si percorre l'autostrada A12 e si esce al casello di Carrodano - Levanto.

Da qui si prende a sinistra la strada provinciale n. 566 in direzione di Levanto che è raggiungibile anche con la ferrovia (linea Genova – Pisa – Roma) e da un servizio di battelli che, nella bella stagione e condizioni del mare permettendo, unisce le Cinque Terre e il Golfo, spingendosi fino a Genova e la Versilia.




Caratteristiche e motivi di interesse del percorso:


Durata circa tre ore escluse le soste, la visita di Monterosso e il ritorno in treno a Levanto

Dislivello mt. 300

La camminata non e' lunga, ma la bellezza del percorso rende questa gita veramente interessante

Adesioni entro il 30 Marzo a Mirko 334 3039394

PARTENZA ORE 07.00 BAR BORGO PERI A IMPERIA ONEGLIA

scenografico accesso alle Cinque Terre, di cui Levanto costituisce la “porta” occidentale. Da Punta Mesco si gode un panorama d'eccezione su tutte le Cinque Terre mentre il mare sottostante è di notevole pregio per i suoi fondali (tutelato da una riserva marina protetta). Punto di partenza: Lungomare di Levanto - lato orientale Punto di arrivo: Lungomare di Monterosso al Mare – Località Fegina. Descrizione Dalla passeggiata a mare si inizia a salire lungo una scalinata in cemento (Salita San Giorgio) che porta al piazzale antistante il Castello di S. Andrea del XII secolo, in posizione dominante. In breve si giunge nei pressi di un gruppo di case dove una lapide ricorda gli esperimenti di radiocomunicazione di Guglielmo Marconi tra Levanto e Santa Margherita Ligure. L'ampia mulattiera sale in direzione est: si segue il segnavia "bande rossa e bianca" con il numero 1 (il sentiero che attraversa dall’alto tutte le Cinque Terre mantenendosi sul crinale). Il tracciato prosegue in salita. Dopo la mulattiera, una gradinata in cemento prosegue tra ville e giardini e ben tenuti uliveti sui tipici terrazzamenti (Case Anselmi - 108 m). Più in alto il sentiero raggiunge la strada carrozzabile in asfalto, che si percorre per circa 500 metri fino all’altezza di Casa Spianatta (195 m) dove sorge l’albergo-ristorante “la Giada del Mesco”. Il sentiero porta in breve a Casa Giglio (212 m) e poi ad un gruppo di ridenti case con ampia vista sul mare, circondate da bei vigneti, frutteti e abbellite da piante esotiche. Poi una leggera discesa conduce a Case S. Carlo (175 m) dove inizia il bosco. Si sale su una ripida scalinata in pietra, nel fitto della vegetazione a macchia mediterranea ed incontrando anche lembi di leccete, fino a quota 249 m. Si prosegue in piano, con ampi scorci panoramici a picco sul mare, che in questo tratto particolarmente suggestivo fa parte dell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre (a protezione integrale), mentre la parte terrestre è tutelata dall’omonimo Parco Nazionale. Si rientra nel bosco tra macchia mediterranea con mirto ed erica arborea, nonché zone a pino d’Aleppo, fino a Case Lovara (248 m). Si raggiunge infine la Cresta di Sant’Antonio (325 m) con ampia vista, punto di incrocio di 2 sentieri (segnavia n. 1 e n. 10). Scendendo si raggiunge Punta Mesco (Loc. S. Antonio/Semaforo a 319 m), in splendida posizione panoramica su tutte le Cinque Terre e fino all’isola del Tino. Sul promontorio sono visibili i ruderi della chiesa di Sant’Antonio (risalente come eremo al XIII secolo, poi abbandonato nel XVII) e il vecchio faro. Della chiesa restano un portale, una porzione di parete e l’abside. Ritornando sul tracciato principale si imbocca una discesa, contrassegnata con il segnavia rosso e bianco con il numero 10, scendendo con tratti di scalinata e di sentiero si giunge dapprima in località Case Minà (220 m); piegando sulla destra si prosegue per località Bellavista (m. 139) e poi fino alla Torre dei Merli dove si imbocca la strada carrozzabile che conduce all’abitato di Monterosso. Dalla strada si può scorgere Villa Montale, dove il poeta trascorse per oltre vent’anni anni le vacanze estive. Infine si giunge sul lungomare, località Fegina, in corrispondenza del “Gigante”, imponente statua in cemento e ferro raffigurante Nettuno