DAICHESPIANA
  MONTE ARIOLO 4 MARZO 2018 - IL RESOCONTO
 

4 Marzo 2018, ciaspolata da Colle di Nava al Monte Ariolo


Con la neve che è caduta Giovedi, oggi siamo sicuri di averne a profusione a Colle di Nava dove arriviamo verso le 9 e 30.


Siamo un bel gruppo di una tredicina di corraggiosi Daichespiani e ci allontaniamo dal parcheggio via una stradina.


Mi sembra di vedere una bella pozzanghera di neve sciolta e ci metto sopra il piede, decisa, invece è tutta ghiacciata e il mio piede parte scivolando e cado per terra rumorosamente. Per fortuna col mio pantalone da sci imbotito non sento neanche dolore : potete ridere Dsp, tanto piu che Jean-Claude che si precipita al mio soccorso scivola anche lui. Questa è la prima di una seria che convolgerà tanti fra di noi.


Dopo 10 minuti sulla strada, ci mettiamo le ciaspole e prendiamo una mulatiera bianca di neve immacolata che sale nella foresta.


Ben presto siamo sudati et ci togliamo le giacche a vento. Allora i pini, dispettosi, quando passiamo sotto, lasciano cadere qualque fiocchi di neve che a volte finiscono proprio nel nostro collo e scivolano lungo la nostra schiena. Quel fresco, ci fa anche bene, tanto è dura la salita.


Devo dire che senza il gruppo, se fossi sola con Jean-Claude, non sarei mai arrivata su. Ma li, impossibile fare il figurone, dobbiamo passare oltre la fatica e arrivare su.


Alle 12 siamo sul Monte Ariolo, ci prendiamo in foto, ci meravigliamo del paesaggio bianco, della pace delle montagne e del sole che ogni tanto ci da qualque raggio.


Mentre mangiamo, Bianca scopre un leprottino sotto la croce, tutto piccolo. Lo prende in mano e ormai non possiamo lasciarlo. Infatti anche se ci fosse sua madre in quelque posto, ormai che è stato toccato da una mano umana, ha il nostro odore e la madre non lo riconoscerebbe piu. Ma non ci sono tracce attorno, la neve quando siamo arrivati era immacolata. Forse la madre non c'è piu.


Communque ormai che l'abbiamo toccato, non possiamo lasciarlo, sarebbe abbandonarlo alla morte et Maria Vittoria (la nipote di Mirko) e Marco il suo amico mettono il leprottino in un guanto ( è cosi piccolo che ci sta) al caldo e lo prendono per salvarlo. Fra qualque settimane lo riporterano per lasciarlo libero nelle sue montagne.


Velocemente comminciamo la discesa perchè temiamo una nevicata.


Alle 2 e 30 siamo giu, al bar il Sorriso dove mi bevo la migliore cioccolata calda con panna di tutta Italia. Altri bevono birre o te.


Poi ci salutiamo fino alla prossima aventura….


Patricia e Jean-Claude